Gli Enti pubblici hanno sempre bisogno di soldi e li trovano facendo mutui e obbligazioni.
Poi si fanno sistemare i debiti dalle banche che li invitano a sottoscrivere complesse operazioni finanziarie: i “derivati”. Grazie ai derivati gli amministratori locali spostano i debiti in là nel tempo e il pacco se lo ritroveranno le giunte future, mentre loro sono convinti di non spendere niente. Infatti le Regioni, le Province e i Comuni non si accorgono dei costi impliciti incorporati nei contratti, che, come abbiamo scoperto, ammontano in certi casi a decine di milioni. E che genere di rischio si sono messi in pancia i nostri Comuni, Province e Regioni sottoscrivendo i contratti derivati?
“Questa inchiesta portata avanti da me in questi mesi, (gen-mag 2010), mette in risalto il bubbone che esploderà entro tre o quattro anni con conseguenze catastrofiche sulle future generazioni. Ho usato lo strumento video you-tube e l’efficace mezzo divulgativo delle inchieste televisive realizzate dalla giornalista Milena Gabanelli di Report”, per rendere ancora piu’ palese l’apprendimento del caso.
Alessandro Sicuro
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